domenica 17 giugno 2012

SKELLIG


Skellig è il romanzo d'esordio di David Almond, edito per la prima volta in Inghilterra nel 1998, ed è uno dei libri (per bambini/ragazzi) più belli che siano mai stati scritti. Almond è considerato uno dei più interessanti scrittori inglesi (purtroppo) per ragazzi (dicono alcuni). Ma io penso che quando un libro è profondo, e ti lascia qualcosa, non debba essere per forza essere classificato per qualcuno.

opera di Paul Jeacock

Il personaggio di Skellig ha ispirato innumerevoli artisti, e nel 2009 ne è stato tratto anche un film con Tim Roth.

opere di Kate Simmons

" [...] mi sporsi da sopra un mucchio di casse e feci luce nello spazio dietro. Fu allora che lo vidi. Pensai che fosse morto.


Stava seduto con le gambe allungate e la testa appoggiata all'indietro, contro il muro. Era pieno di polvere e di ragnatele come tutto il resto e aveva la faccia magra e pallida. [...] I capelli e le spalle erano coperti di mosconi morti. Con la torcia illuminai la faccia bianca e il completo nero.
- "Cosa vuoi?" disse.
Poi aprì gli occhi e mi guardò. La voce gracchiava, come se non la usasse da anni.
- "Cosa vuoi?" Il cuore mi batteva forte.
- "Cosa vuoi, ho detto?"


"(in Skellig) ...tutto sembra essere casuale, ma tutto in realtà si dispone in modo significativo, dove il significato non è quello del ragionamento, ma del simbolo: tutto è polisemico, vengono abbattute le categorie di qualità, quantità, casualità, non conta più il principio di non contraddizione. Ma non per questo si perde il senso, semplicemente cambiano le regole: un sogno vale quanto un’azione, il volo degli uccelli è importante quanto la raccomandazione del padre, il proprio cuore può battere anche per quello della sorellina in fin di vita. Ogni cosa si dispone su una ragnatela di rispondenze e non importa se gli elementi simbolici sembrano congiungersi (sym-ballein) in maniera incongrua. Non esiste altra maniera in realtà, a meno che non vogliamo mascherarci sotto i veli della logica (3) che si illude di distinguere il vero dal falso, il bene dal male, la norma dalla mostruosità. E mostro è lo stesso Skellig, dalla natura composita e incongrua, un po' angelo un po' uomo un po' bestia un po' uccello.
Ma neppure la sua apparizione porta a una rivelazione: "L’Angelo testimonia e rivela agli uomini l’esistenza di un Mistero, ma custodendolo in quanto mistero e preservandolo così da un totale, funzionale e manipolatorio impossessamento umano." (4) Unica possibilità che ci è concessa è quella di presupporne l’esistenza e di procedere alla continua congiunzione tra le cose, fino a coglierne la rispondenza, gli invisibili fili della ragnatela. La scrittura di Almond incarna questo tentativo: le parole si addensano in frasi e in immagini, i personaggi prendono vita ma il segreto rimane nascosto nel silenzio delle ellissi, nello spazio bianco della pagina".

Cucire medaglioni: l’opera di David Almond di Emilio Varrà tratto da Hamelin n.11 - "Contare le stelle. Grandi scrittori per ragazzi"

3 commenti:

  1. adoro la storia di Skellig...anche il film non mi è sembrato male, merito di Tim Roth...buon segno di arpocrate a tutti.

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  2. lo sapevo che TU non potevi non conoscerlo...

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  3. è un libro bellissimo! non ho visto il film però !

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